La testimonianza di Consiglia De Martino, la miracolata che ha consentito la beatificazione di Padre Pio, consegnata nel settembre 1998 al Gruppo di Preghiera «Santissimo Crocifisso» di Salerno che a marzo 2023 ha celebrato i 70 anni della nascita.

Sono la signora De Martino Consiglia di Salerno che per intercessione di Padre Pio sono stata guarita miracolosamente e grazie a questo intervento il Venerabile Padre Pio salirà agli onori degli altari.

La mia storia è racchiusa in quanto dirò: io ho goduto sempre ottima salute fino all’1-11-95, quando improvvisamente mi sono vista crollare il mondo addosso.

Il mio rapporto con Padre Pio era filiale grazie al nostro amato Fra Modestino che ogni qualvolta ci incontravamo ci dilettava nel parlarci del venerato Padre.

Nell’indimenticabile 1-11-95 alle ore 13.00 avvertii un senso di oppressione e di soffocamento per l’improvvisa comparsa in regione laterocervicale sinistra di una tumefazione grossa quanto un’arancia, che io constatai davanti allo specchio. Contemporaneamente ed improvvisamente fui invasa da dolori atroci a tutto il corpo. Poiché in quel momento ero da sola in casa, la persona più facilmente raggiungibile era mia sorella e mio cognato. Appena arrivati a casa, decidemmo di andare subito in ospedale, in quanto riuscivo a respirare con molta difficoltà per la tumefazione precedentemente descritta.

Arrivati in ospedale i Medici decisero di sottopormi all’esame TAC con urgenza: erano le ore 13.30 ed io ero già sul lettino della radiologia. Il quadro radiografico non era chiarissimo, ma il sospetto era che si trattasse di «rottura del dotto toracico». Intanto i parenti erano stati informati del mio ricovero e mia figlia Michela, senza essere a conoscenza della gravità della patologia, immediatamente si mette in contatto con il caro fra Modestino.

Erano le ore 14.30. Il caro fraticello, appena saputo del ricovero, tranquillizzò mia figlia e promise che sarebbe sceso immediatamente sulla tomba del Padre per implorare il suo aiuto. Inoltre asserì con tono sicuro di non farmi operare. Intanto il collegio medico constatando il peggioramento delle condizioni generali decise di rifare un’altra TAC. Erano le ore 17.30. Il referto medico era di: «sicura rottura del Dotto Toracico e di versamento linfatico a tutto l’emisoma sinistro».

Appena finito la TAC venni invasa da un profumo indecifrabile di fiori ed immediatamente oltre ad avvertire la presenza del caro Padre, sentii una pace interiore e la contemporanea scomparsa di tutti i dolori che fino a quel momento mi avevano torturato. Voglio precisare che fin dal primo istante mi ero aggrappata alla mia corona pregando la Mamma celeste e il venerato Padre. La corona la tenni stretta tutta la notte, dandomi quella serenità d’animo e concedendomi anche un sonno tranquillo.

L’indomani mattina, con grande meraviglia e incredulità dei medici e stupore da parte mia, constatammo la scomparsa quasi totale della tumefazione e dei sintomi di soffocamento. Venne fatto un controllo ecografico sia del collo, del torace e dell’addome ed il referto medico era di un quadro normale dove non vi erano segni né recenti, né presenti di nessuna patologia.

Grazie, grazie Padre Pio per aver scelto me tua indegna figlia per salire agli onori degli altari. Continua ad assisterci e ad amarci per l’eternità.

San Giovanni Rotondo
24-9-1998